businesscar, leader nel risparmio in auto aziendali

  EDITORIALE
Corsiario numero 98 numero 98 - anno 2011

Da Ginevra un segno del nostro tempo:
il paradosso di accostare risparmio, ecologia e sogno.


Italian Style - La rassegna di Ginevra ha mostrato un grande apprezzamento
per i modelli delle case automobilistiche Italiane.

Gentili lettori,
girando per i padiglioni di Ginevra ti accorgi di quanto sia paradossale il mondo dell’automobile.
Case automobilistiche che hanno allestito i loro mega stand con concept car di straordinaria tecnologia e lusso, auto che forse non entreranno mai in produzione, ma che sono li a far bella mostra di se con splendide ragazze che ne fanno da cornice dando un calcio alla crisi. A questi spazi che ti inducono a liberare la fantasia in cavalcate da sogno, si affiancano padiglioni di maggiore sobrietà.
Le auto sono esposte in modo da evidenziare lo stato di avanzamento per l’utilizzo delle fonti alternative. Motori ibridi che consentono risparmi economici sui consumi ed anche livelli di inquinamento apparentemente inesistenti. Certo i motori elettrici sono silenziosi e basta una presa per ricaricarli, ma poi le batterie esauste, le centrali elettriche... quelle, quanto inquinano?
Certamente il petrolio costa sempre più e sempre meno se ne trova, diventa indispensabile trovare nuove fonti energetiche, ma attenzione alle false chimere. Intanto il Ministero dei Trasporti pubblica l’ennesimo aggiornamento del protocollo MCTC Net 2 che sembra dire: ci avviciniamo alla meta a passi brevi e poco rassicuranti. Si doveva iniziare la sperimentazione a novembre 2010 e siamo ancora a parlare di come configurare il sistema: che forse qualcuno di troppo ingombrante non voglia la web cam?
Troppi interessi dietro le revisioni auto. I centri a fine 2010 sono saliti ad oltre 6.500 unità e non pare ci sia intenzione di fermarsi: nel frattempo il numero delle revisioni scende. L’ultimo anno si è concluso con un – 4,4% rispetto al 2009. La vendita delle auto continua il trend negativo e tra quattro anni mancheranno circa cinquecentomila auto da portare alla prima revisione, perché questi sono i numeri che mancheranno all’appello rispetto oggi. Allora le officine dovranno trovare formule alternative.
E quali saranno? Lasciamo a voi il compito di dare le opportune risposte. Noi con il nostro prossimo convegno proveremo a darne qualcuna.

Giuliano Latuga
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