Le nuove elezioni hanno portato un cambiamento. tra le promesse, una privatizzazione di strutture pubbliche obsolete
e una apertura verso enti di certificazione privati.
Gentili lettori,come si dice in politichese si è girato pagina.Con questo, ci auguriamo che tutto quello che di positivo è stato fatto, non venga dicolpo spazzato via in nome di cultura superata, ma del tutto italiana, che il nuovo devesempre fare piazza pulita del vecchio.In questo modo si è sempre costretti a ripartire da zero e questa per noi sarebbe la terzavolta che si ripeterebbe questa disgrazia.Contrariamente al 2003 e al 2006, in questa occasione, partiamo con alcuni paletti benpiantati.Qualcuno di voi si domanderà a cosa ci riferiamo?Ecco soddisfatta la vostra legittima curiosità: “Stiamo lavorando da cinque anni affinchévenga avviato il processo di privatizzazione dei collaudi per le modifiche dei veicolianche in Italia, come nel resto d’Europa”. Il primo passo è quello di ottenere una norma,attualmente in attese dell’approvazione definitiva alla Camera, che ci conceda almeno lapossibilità di intervenire sui casi di aggiornamento della carta di circolazione, attraversola modifica dell’articolo 78 del Codice della Strada dove si superi il discriminante ostacolodel nulla osta della casa costruttrice. La modifica dovrebbe inoltre autorizzare questogenere di “collaudo” anche operatori privati e non più solo la ex Motorizzazione.Rispetto agli anni scorsi i segnali sono incoraggianti e ci inducono all’ottimismo.Infatti queste nuove regole sono inserite in un contesto ben più ampio che riguarda ingenerale la sicurezza stradale. Oltre all’articolo che ci preme direttamente, altri sonoindirizzati verso indispensabili norme di supporto alla legge del 4 ottobre 2007, per i casidi incidenti provocati dalla guida in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di stupefacenti.Visti i continui e perduranti incidenti che ogni fine settimane producono stragi e gettanointere famiglie nella disperazione, da più parti si ritiene necessario non perdere altrotempo prezioso. Inoltre, a gennaio di questo anno, il Parlamento Europeo ha approvatoa larghissima maggioranza un documento che diffida gli ultimi due stati della Comunità,Grecia ed Italia, ad allinearsi agli altri Paesi; per quanto riguarda, appunto, laregolarizzazione di modifiche apportate ai veicoli con accessori che non ne peggioranola sicurezza, ma che spesso la migliorano.
Ecco perché siamo fiduciosi e debbiamo crederci, ormai tra qualche giorno il nuovoGoverno si insedierà alla guida del nostro Paese e dovremo essere pronti a stimolare ilconfronto su questo importantissimo tema, che per altro porterebbe una boccata diossigeno alle aziende del settore che da anni sono costrette, loro malgrado, a conviverecon norme solo nazionali che le rendono simili ai talebani. Sono in ballo tanti posti dilavoro, e tanti altri se ne potrebbero creare, la credibilità delle nostre istituzioni neiconfronti della Comunità Europea, oltre che il rispetto di norme che da anni dal nostrosistema vengono sistematicamente calpestate.Dobbiamo crederci, organizzandoci in questa direzione per non farci trovare impreparati,pronti a prendere da subito in mano la situazione che vede oltre un milione di veicoli inItalia in attesa di essere regolarizzati.E questo sarebbe solo l’inizio, perché con regole e norme certe da applicare, questosettore potrebbe programmare una crescita che le nostre previsioni indicano a due cifreper i prossimi dieci anni.Per organizzarci è necessario conoscere le norme di riferimento che esistono da decine dianni, ma che certe istituzioni, con la scusa dei Nulla Osta, hanno per troppo tempotenuto oscurate nei loro cassetti.Dobbiamo crederci ed aggiornarci, studiare ed essere in grado di applicare queste regoleattraverso i necessari collaudi, che permetteranno finalmente a tanti appassionati, dicircolare sicuri e liberi di modificare con certezza il loro veicolo, senza più l’assillo dellampeggiante blu delle forze dell’ordine.Tecnostrada.it da tempo organizza per i Responsabili Tecnici in possesso dell’abilitazionea condurre un Centro revisione, un corso di specializzazione denominato “ Corso dicertificatore di I° livello”, mettendo in condizione chi supera il successivo esame di potereffettuare questi collaudi, al pari dei tecnici del TUV che operano in Germania, al pari del TNO che opera in Olanda e al pari di tantialtri enti privati che sono chiamati nei loroPaesi a rendere fruibile una norma che dal1996 è reciproca ed unica su tutto il territorioeuropeo.Il secondo passo è quello di liberalizzarecome nel resto d’Europa anche tutto il restodei collaudi, con una riforma seria delnuovo Codice della Strada, sul quale daanni esperti del settore stanno lavorandoper renderlo più snello e aggiornabile,passando per esempio dagli attuali 240articoli a solo una cinquantina.Il nuovo codice dovrà solo dare delleindicazioni di principio, demandando poi ivari ministeri a provvedere allaelaborazione, alla modifica ed alrecepimento di norme comunitarie daapplicare nel nostro Paese.
Diventare una sorta di manuale della qualitàche non si tocca più, perché metterci soprale mani vuol dire perderci tanto tempo, elavorare in analogia al sistema qualità conprocessi e procedure che sono piùfacilmente ed immediatamente revisionabili.Proprio per questa analogia stiamopredisponendo in collaborazione con unimportante istituto di formazioneautomotive, un nuovo sistema decisamenterivoluzionario ed economico di avviamentoalla gestione di qualità aziendale, che verràpresentato a Verona il prossimo 15 maggio2008.Ecco perché dobbiamo crederci,preparandoci oggi ad un futuro moltoprossimo che si presenta ricco diopportunità e di alternative favorevoli aduna nuova professione gratificante estimolante: il Certificatore automotive.