Un Fine anno pieno di obiettivi per il nostro gruppo di lavoro
Gentili lettori,
siamo in piena estate 2007. Poi inizierà la fase calante dell’anno. Il caldo quest’anno per qualche giorno si è fatto veramente sentire, ma c’è chi come noi ancora suda freddo. L’attesa di avere ciò che ci spetta sta diventando davvero insopportabile. Non mi riferisco solo ad un caso, ma a ben due! Il primo è certamente l’aumento della tariffa dei centri di revisione. Da gennaio ci doveva essere questo benedetto aumento che doveva compensare anni di aumenti ISTAT, per adeguare una tariffa ferma dal 1999. Lo Stato nei nostri confronti si comporta come se non si fosse mai passati all’Euro. Per una serie di banali e quindi ancora più fastidiosi e vergognosi episodi, il processo di emanazione della norma si è bloccato. Ciò che ancora più lascia l’amaro in bocca è che a fine maggio sono state aggiornate le tariffe della Motorizzazione sino ad arrivare a quadruplicare l’importo di certe operazioni. Oggi non ci resta che ingoiare l’ennesimo rospo ed attendere. L’iter, che per altri è durato meno di 10 giorni, per noi rischia di essere di oltre 11 mesi da quando è stato programmato quale legge dello stato. Parlare e dire di presa in giro è davvero eufemistico. Infatti da voci rimbalzate da Roma pare che questa nuova tariffa, per motivi di equità, verrà aggiornata solo da gennaio 2008. Ma non basta, oltre a questa ingiustizia che costerà la bellezza di circa 87 milioni di Euro ai CRV, c’è da mettere in conto anche la bocciatura dell’articolo del Ddl Bersani sulla privatizzazione dei sevizi di collaudo per la personalizzazione delle auto. La nostra Associazione “Vai Sicuro”, ha deciso di scendere in campo, ed attraverso i vari gradini della burocrazia nazionale ed europea è decisa a compierli tutti sino ad arrivare alla Corte di Bruxelles, per vedere riconosciuto un diritto di qualsiasi cittadino europeo: poter aggiornare la personalizzazione della propria auto, senza dove rincorrere in inique sanzioni. Pertanto dopo la bocciatura parlamentare ci siamo messi a scalare la montagna per partorire il tanto agognato topolino. Attraverso un ufficio tecnico abilitato, la procedura prevede di presentare un progetto ad un ufficio provinciale della Motorizzazione. Per non correre rischi si è presentato un’istanza su una semplice modifica di kit estetico preparato dalla ditta Cadamuro. Questo ufficio ci ha risposto negativamente giustificando di non avere gli strumenti per procedere in tale aggiornamento. A questo punto, rispettando la prassi, abbiamo presentato ricorso alla Direzione Generale della Motorizzazione di Roma. Siamo attualmente in attesa di una risposta. Se dovesse essere negativa, siamo già pronti ad avviare un processo di infrazione nei suoi confronti presso la suprema Corte Europea con sede a Bruxelles. Già questo percorso è stato seguito con successo da chi ha ottenuto il riconoscimento della regolamentazione sulle pellicole oscuranti. Alla luce di ciò, non si capisce perché non si debba poter ottenere anche per tutto il resto. Se gli articoli 28 e 30 del Trattato della Comunità Europea sono validi per delle pellicole devono servire per vedere riconosciuto valido anche tutto il resto. Inoltre noi crediamo fermamente che un Responsabile Tecnico di un centro revisione privato oggi debba avere gli stessi diritti di un tecnico abilitato dalla MCTC. Infatti se nel privato si deve giudicare un’autovettura, dovendo tenere conto, durante la revisione, di tutte le norme che regolamentano la sua iniziale idoneità alla circolazione, nonché tutte le regole che ne prevedono i successivi aggiornamenti, come ganci traino, doppie alimentazioni eccetera, ci si domanda cosa impedisce di effettuarne anche il relativo collaudo. L’Associazione “Vai Sicuro”, sta adoperandosi per proporre all’antitrust un provvedimento che acceleri la fine del monopolio statale anche nell’automotive, ciò che già sta accadendo in tanti altri settori: privatizzare. Così come è accaduto per le revisioni deve essere possibile trasferire ai Responsabili Tecnici anche le altre competenze tecniche, visto che oggi hanno pari titolo e pertanto devono avere pari dignità dei colleghi dell’amministrazione pubblica. Cercheremo di portare in Italia ciò che efficacemente avviene per il resto del nostro continente. Per tutti coloro che credono possibile questo progetto siamo aperti al confronto e nei prossimi numeri organizzeremo degli incontri in giro per L’Italia per promuovere questa iniziativa ed avere anche il tuo parere e il tuo consenso.