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  EDITORIALE
Corsiario numero 68 numero 68 - anno 2007

Una settimana da spendere bene... per il futuro
Dal 23 al 29 aprile utilizzata l'attenzione dei media e dei lettori per ottenere fatti concreti.

Gentili lettori, dopo i tanti annunci tragici dei giorni scorsi sulle stragi nelle strade, ecco la settimana della sicurezza stradale.
In un articolo cogliamo l’occasione per richiamare l’attenzione sulla necessità di trasformare una settimana in un anno. Riteniamo che sulla sicurezza in generale, e quella stradale in particolare è necessario tenere dritte le antenne 365 giorni all’anno.
Ormai i dati sono chiari ed impietosi. Non ci si può nascondere dietro la commiserazione, lo stupore e lo sdegno di queste interminabili morti bianche. Oggi sui posti di lavoro e sulla strada la vita è diventata un bene di scarso valore, quando deve essere invece quello più prezioso. Inoltre molto spesso il danno sociale che si paga è decisamente superiore ad ogni possibile investimento per prevenire queste stragi.
Certo noi sosteniamo che non solo le istituzioni debbono fare la loro parte ma tutti noi ci dobbiamo impegnare in un tentativo vitale di raggiungere l’obiettivo di azzerare gli incidenti mortali sulle strade. Dobbiamo superare le incoerenze e le assurdità, per dimostrare che a tutti noi non può non stare a cuore la vita umana. Perché domani in queste condizioni potrebbe toccare a noi. E’ ancora troppo fresca nella memoria la notizia di quattro giovani uccisi da un ubriaco che si era ugualmente messo alla guida di un mezzo.
Molto spesso a rimetterci non sono quei disgraziati che decidono di mettere a rischio la propria vita con atti di scellerata follia, ma purtroppo tutte le persone che hanno la sola colpa di frequentare a vario titolo la pubblica strada. Allora dobbiamo con tutte le nostre forze metterci al servizio degli altri per raggiungere un importante risultato: la drastica diminuzione degli incidenti stradali. Ma cosa possiamo fare noi semplici cittadini del mondo?
Tantissimo e con poco: “dare l’esempio”. Dare l’esempio con i nostri figli e gli amici dei nostri figli, comportandoci in modo esemplare quando siamo alla guida del nostro veicolo in loro presenza. Dare l’esempio con l’insegnamento dei sani principi del senso civico che dovrebbe e non è più parte fondamentale di ogni buon cittadino del mondo.
Insegnare a loro ad accettare le regole e che non ci sono scorciatoie per ottenere importanti risultati. Un ottimo modo è indirizzarli ad una disciplina sportiva che li appassioni e che non deve per forza essere quella che vogliamo noi, ma quella dove loro sono portati ed hanno del talento da modellare. Solo così potremo dare a loro gli stimoli per accettare la fatica degli allenamenti per il raggiungimento di una sana gratificazione dopo una sportiva competizione. Per fare questo le regole devono essere chiare e preventive. Con queste poche semplici regole ognuno di noi può veramente dare un contributo essenziale ad una causa che non è più rimandabile. Questo è quello che possono fare i cittadini e le istituzioni?
Superare le incoerenze abbiamo detto, non possono le case automobilistiche investire milioni di euro nel migliorare i veicoli e poi consentire agli stessi di andare su ogni strada a folle velocità. Spesso mi reco in Germania e ci sono delle regole molto diverse dalle nostre, ma che sono atte a creare consapevolezza nelle persone che guidano.
Un esempio per tutti. Se vi trovate a guidare su un’autostrada tedesca, potrebbe succedere che un veicolo che vi precede su una corsia interna alla vostra che siete in sorpasso, metta la “freccia” ed immediatamente si sposta sulla vostra corsia. In Italia una manovra del genere sarebbe presa quasi come un insulto, ma per loro è la regola del codice.
In questo modo chi segue deve essere sempre allarmato dalla possibilità di dover dare la precedenza a chi decide di spostarsi subito dopo aver messo la “freccia”.
Superato il primo momento di perplessità dovrete convenire che questa norma evita proprio psicologicamente tanti possibili incidenti: non si può mai dare nulla per scontato, che da noi è uno dei maggiori motivi di gravi incidenti.
Se qualcuno ha dei semplici suggerimenti da inoltrarci per migliorare l’attuale situazione saremo ben lieti di dare loro il giusto spazio.

Giuliano Latuga
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