La comunicazione del settore: il più possibile chiara.
Amici lettori,
come si sa siamo nel 2006. Andrò subito al solido e non mi perderò in convenevoli.
L’anno è subito iniziato per noi con un importante appuntamento:
il 29 gennaio presso la sala meeting della Fiera di Padova durante l’evento di Auto Tuning Show si è tenuto il convegno e tavolo di lavoro “Il tuning: definizione, discussione e proposte sulla normativa attualmente in vigore” (perché oggi si può e si deve definitivamente regolarizzare il tuning).
A questo importante appuntamento che ci ha visti direttamente coinvolti nell’oganizzazione sono stati invitate diverse figure con le quali discutere su di un argomento decisamente d’attualità: regolamentare finalmente in modo chiaro il mondo del tuning.
Ma che cos’è il tuning?
Per coloro che erano presenti all’incontro, presieduto dal dottor Renato Gallo presidente dell’Ascar, (l’associazione che raccoglie i produttori di questi accessori) il tuning è quel settore dove i proprietari di un veicolo decidono di apportare delle modifiche tali da rendere questo veicolo diverso dagli altri.
In sostanza si vuole esprimere attraverso queste modifiche la propria personalità e il modo di apparire, come chiaramente si fa tramite l’abbigliamento e suoi accessori.
Tutto questo muove tantissime aziende che con la loro creatività cercano di interpretare i gusti degli appasionati e traducono in accessori da montare sulle auto tutto quanto c’è da inventare e progettare.
Ovviamnete nell’abbigliamento ognuno è libero di esprimersi a 360° ed al massimo potrà peccare di cattivo gusto, nel tuning le cose stanno in un altro modo.
I veicoli stradali, infatti come ben si sa, sono soggetti a delle regole ben precise, che in Italia sono stabilite dal Codice della Strada. In base a queste regole non tutto è possibile liberamente apporre sul proprio veicolo, potendo di conseguenza continuare a circolare su strada. Lo devono sapere molto bene i centri di revisione che per compito istituzionale devono verificare che il veicolo nel tempo mantenga i requisiti minimi, ma indipsensabili, di sicurezza stradale e di rispetto dei limiti ad essi imposti per inquinamento acustico ed atmosferico.
Quando qualche modifica va ad intaccare questa situazione originale, quel veicolo non può più essere abilitato alla circolazione regolare, ma potrà muoversi solo in appositi spazi come autodromi o piste od aree riservate.
In questo caso per distinguere le due situazioni potremmo dire che ciò che mantiene i requisiti per circolare su strada è tuning, e ciò che invece costringe a muoversi in appositi spazi chiusi e sicuri diventa racing.
Entrambe le scelte sono apprezzabili e nulla hanno a che fare con le corse del sabato sera e/o quelle clandestine, ma devono dare la consapevolezza ai legittimi proprietari in che ambito potersi muovere.
Il convegno ha così sancito che solo utilizzando materiali e gli accessori omologati in uno dei paesi della comunità, oggi questi veicoli mantengono le caratteristiche per circolare su strada (tuning), mentre tutto il resto deve gioco forza trasferirsi in pista (racing). A questo punto la scelta consapevole è tutta degli appasionati e a ciò a cui ambiscono appartenere. La loro sarà sempre e comunque la scelta giusta, ma dovranno accettarne le conseguenze:
Voglio circolare su strada, accettarne le conseguenti limitazioni di acquisto di prodotti approvati; voglio esagerare nella personalizzazione con prodotti non omologati, accettare la conseguente limitazione di esprimere la propria personalità solo in apposti spazi.
Una importante considerazione che è emersa da questo convegno condivisa da tutti è che utilizzando accesori certificati si inoltre la garanzia di non incorrere in sanzioni, ma sicuramente di avere un prodotto un po’ più caro, ma certamente sicuro e non pericoloso. L’esperienza ci insegna che per risparmiare qualche euro, spesso le conseguenze sono davvero catastrofiche.
La filosofia deve pertanto essere omologato e certificato è bello, ma soprattutto sicuro.
Infine è emerso che aziende senza scrupoli, immettono sul mercato prodotti non solo taroccati come tali, ma anche (e questo è ancor peggio perché si tratta di truffa) riportanti falsi sigilli di approvazione.
Ecco perché da oltre due anni consigliamo di rivolgersi a enti esperti come il nostro per ottenere una certificazione che garantisca il corretto controllo della totale rispondenza del prorio veicolo alle norme vigenti. Chi utilizza prodotti omologati, con il modesto investimento di soli 280 € (oltre l’IVA) potrà continuare a circolare in tutta serenità e soprattutto sicurezza.
Dallo stesso convegno è pertanto emersa la necessità di educare tutta la filiera del settore (costruttori, produttori degli accessori, rivenditori, allestitori, centri di revisione, forze dell’ordine, club e singolo appassionato) al rispetto di questi principi, per creare i presupposti di ottenere, inoltre, in modo definitivo una norma di riferimento come per altro già esiste in tanti altri paesi della comunità.
Con questi presupposti abbiamo pertando deciso di dedicare il 2006 a questa missione di comunicazione, sensibilizzazione, informazione e soprattutto di formazione, per offrire a tutto il comparto la possibilità di avere dei punti fermi di riferimento ben precisi sui quali potersi muovere ed offrire allo stesso quella crescita commerciale che negli ultimi anni è stata esponenziale.
A tale scopo stiamo concordando con diversi organizzatori di eventi la possibilità di presentare un pacchetto servizi appositamente studiato ai loro prossimi importanti appuntamenti.
Seguiteci nei prossimi numeri di IM ed avrete la possibilità di sapere dove e come portremo avanti questo, per noi, importante impegno civile.