Amici lettori, dopo le recenti novità multimediali che vi abbiamo proposto e su cui mi auguro vi siate già ambientati, vorremmo cominciare un percorso informativo a tema numero per numero.
In questa uscita, infatti, abbiamo elaborato una serie di articoli e di informazioni legate ad un mondo che per tanti motivi è ai più sconosciuto e proprio per questo, tante volte mal interpretato.
Sto parlando del mondo del tuning, o meglio delle auto personalizzate. Badate bene ho detto delle auto personalizzate, non delle auto truccate o taroccate, che sono un argomento che tratteremo in futuro è che merita molta meno considerazione che quello delle auto personalizzate, che conta un segmento di appassionati molto ampio e in continua espansione.
Personalizzare la propria auto è una passione che nasce dalla voglia di molti di noi di distinguersi, di esternare la nostra personalità in modo diverso.
C’è chi lo fa attraverso il look personale, chi nell’abbigliamento, chi negli accessori, chi nell’arredamento della casa o dell’ufficio e chi invece vuole trasmettere le proprie emozioni attraverso la propria auto. Da quando abbiamo cominciato ad occuparcene nel marzo 2003, ci siamo accorti di quanto sia palpabile e crescente questa popolazione di tuner alla ricerca di staccarsi dagli altri. Abbiamo scoperto che appassiona anche il mondo femminile, proprio perché queste ultime sono molto più attente all’arte dell’apparire.
Abbiamo scoperto un mondo di aziende di valore internazionale, che con i propri marchi sono famose in tutto il mondo.
Abbiamo anche scoperto però che questo è un mondo virtuale, un mondo coperto dal timore e dal rimpiattino.
Molti di questi ragazzi vivono la loro passione come carbonari, perché sono terrorizzati di essere fermati dalle forze dell’ordine, con spesso, conseguenze negative per il loro portafoglio e la loro libera circolazione.
Infatti questo mondo è circondato da un velo di ignoranza e di illegalità, che come leggerete meglio più avanti, trova un sacco di problemi e di difficoltà burocratiche.
Tutti gli addetti ai lavori sanno che una modifica apportata ad un veicolo, deve poi essere aggiornata sulla carta di circolazione.
Io di questa necessità ne ho fatto la mia professione da 25 anni, ma a parte una parentesi con i van negli anni 85 89, di spoiler e di minigonne non ho mai sentito parlare, mai uno a chiedermi di aggiornare la sua carta di circolazione. A dire la verità di richieste di aggiornamento pneumatici ne ho ricevute tante, ma ho sempre notato una certa diffidenza da parte delle case costruttrici a questo specifico settore.
Come dicevo quando nel 2003 per motivi associativi sono entrato in Ascar (l’associazione dei costruttori degli accessori per auto), ho scoperto ciò che a lungo andare poteva penalizzare irrimediabilmente questo settore: la mancanza di rispetto della burocrazia.
In quel momento, a parte qualche rarissimo caso, nessun veicolo veniva sottoposto al collaudo per l’aggiornamento della carta di circolazione (art. 78 CDS).
La cosa ancora più incredibile era, che quando si veniva fermati dalle forze dell’ordine, si subiva una pesante sanzione oltre al ritiro del libretto e l’obbligo della revisione straordinaria, lo scherzetto non costava mai meno di 400,00 €, oltre a dover ripristinare la propria auto con altri costi aggiuntivi. Inoltre i funzionari della ex motorizzazione si rifiutavano l’agognato aggiornamento.
Ora le cose sono cambiate e già molto è stato fatto per regolarizzare quello che noi diciamo l’ 80% del tuning, con delle potenzialità di lavoro per tutti gli addetti del settore.
Pertanto vi auguro buona lettura e mi aspetto le vostre considerazioni, le vostre domande e perché no la vostra disponibilità a collaborare per raggiungere insieme dei risultati in questo settore davvero interessanti.
Si deve essere consapevoli che è un settore vergine e come tale soggetto a tutti i difetti della gioventù, ma una volta educato, è certamente garanzia di grandi opportunità.
Ad ognuno di voi coglierla al volo e prima degli altri.