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  EDITORIALE
Corsiario numero 50 numero 50 - anno 2005

Anche noi abbiamo dato una splendida notizia: le auto certificate da Tecnostrada hanno visto ai loro proprietari riconosciuta la piena legittimità
a My Special Car Show 2005 circolare


Una bellissima edizione di grande crescita: unico neo il convegno inaugurale.
Quando giovedi 31 marzo mi sono recato a Rimini per impostare la mia area operativa all’interno dello stand di Elaborare, la rivista leader nel settore del tuning, per poter certificare le auto modificate nel rispetto delle normative vigenti, mi sono immediatamente reso conto di quanto stia crescendo questa manifestazione.
My Special Car Show è alla sua terza edizione e devo dire che dalla prima è più che raddoppiata come area espo-sitiva.
Inoltre si cominciano a vedere anche gli stand delle case costruttrici (quest’anno ben 10) a dimostrazione dell’interesse anche di queste ultime su questo mercato.
Gli stand sono molto belli ed accattivanti e un gran pullulare di belle ragazze alla ricerca di un posto in vetrina.
La manifestazione di Rimini ha una durata breve di tre giorni, ma sono tre giorni molto intensi e pieni di avvenimenti.
Tra gare di estetica, car audio e di marca (organizzata dall’associazione di categoria Ascar), ogni giorno c’erano auto più o meno perso-nalizzate, più o meno estreme, più o meno piacevoli, ma sicuramente da ogni angolo dei padiglioni si sprigionava un’energia incredibile: la passione personale di chi ha deciso a vario titolo di esserci.
Pensate che sono state esposte più di 600 auto private e tante di queste anche negli stand più importanti.
Di contorno alla manifestazione ci sono stati i convegni.
Anche noi abbiamo dato una splendida notizia: le auto certificate da Tecnostrada S.r.l. hanno visto ai loro proprietari riconosciuta la piena legittimità a My Special Car Show 2005 circolare.


Quello che per tutto il settore doveva essere il più importante era quello inaugurale della giornata del 1 aprile dove interveniva per conto del governo l’onorevole Paolo Mammola sottosegretario con delega ai trasporti.
Già l’anno scorso aveva presenziato alla manifestazione, inaugurandola, come pure quest’anno, e anche l’anno scorso su invito specifico dell’Ascar e con la mediazione della Promotor S.p.A., efficiente macchina per organizzare questo tipo di manifestazioni, aveva dato la sua adesione al convegno inaugurale.
Orbene, l’anno scorso Ascar aveva segnalato che nonostante questo settore rappresenti dei dati macroeconomici significativi, viveva ancora come i carbonari.
Motivo della lamentela e di conseguenza della pubblica richiesta è che in Italia, unico paese d’Europa, non si voglia applicare, o non si è mai voluto applicare la normativa europea che già esiste per queste categorie di trasformazioni.
Già qualche ricorso alla Corte Europea aveva sortito l’obbigo da parte dell’Italia di ricorrere a delle circolari autorizzative per consentire la regolare applicazione delle norme recepite anche nel nostro paese, ma all’inizio disattese.
L’onorevole si era impegnato a fare suo il problema e con il presidente dell’Ascar si sono dati un anno di tempo per trovare una soluzione. Si pensava ad una serie di circolari provvisorie, da consentire la regolarizzazione del settore, per poi intervenire in maniera regolamentare più incisiva al momento della modifica del codice della strada.
Tutto sembrava semplice e ognuno di noi era convinto di partecipare a questo convegno per sentire quali provvedimenti si era deciso di adottare.
Nel momento che il vicemi-nistro ha preso la parola dopo una serie di interventi davvero imbarazzanti sui quali non ci soffermiamo nemmeno, tutti ovviamente pende-vamo dalle sue labbra.
Grande stupore ha suscitato nel sentirlo dire una serie di considerazioni e ragionamenti insensati e privi di fondamento, sino a far pensare ad ognuno di noi, addetti ai lavori, di essere stati presi in giro.
Non si può affermare che in Italia non esistono delle norme per questo settore, rifugiandosi dietro al concetto di secondo equipaggiamento. Infatti l’onorevole ha così dichiarato:
“Sono spiacente, ma visto che il codice della strada prevede solo norme per l’omolo-gazione dei veicoli (e aggiunge di primo equipaggiamento), è necessario modificare la norma per poter estendere tutto questo anche all’aftermarket.”
Nei miei 25 anni di carriera una bestialità così enorme non l’avevo ancora sentita da un responsabile del nostro settore.
Le norme si riferiscono ai veicoli in genere e sono considerati costruttori coloro che su di essi intervengono per realizzare un nuovo prodotto. Tutto questo da anni avviene in decine di paesi stranieri e non si capisce perché non in Italia.
Infatti la cosa risibile è che per regolarizzare questi splendidi veicoli si è costretti a rivolgersi ad enti stranieri che operano nel nostro paese. Io stesso per non perdere opportunità di lavoro ho ottenuto il mandato in esclusiva a rappresentare TUV NORD (secondo ente di certificazione per volumi di lavoro e per personale distribuito nel globo) in Italia.
Tutto questo comporta dei costi accessori, del tutto inutili e che gravano sulle tasche dei ragazzi che si vedono costretti, per non subire danni maggiori, ad accettare queste ulteriori spese pur di essere in regola.
Concludo, invece, con una splendida notizia che abbiamo presentato al My Special Car Show, ed è che per quei veicoli con kit estetico per cui possiamo emettere una certificazione di idoneità senza dover aggiornare la carta di circolazione, un nostro cliente presentando un ricorso ad un Giudice di Pace di Monza ha visto accolta la sua richiesta, vedendosi restituire immediatamente la carta di circolazione e annullata la sanzione di circa 400 Euro.
Abbiamo ottenuto un altro piccolo ma significante successo, verso la legalizzazione di questo settore, ci auguriamo di continuare e di poter dare notizie positive anziché delle non notizie.

Giuliano Latuga
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