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  EDITORIALE
Corsiario numero 41 numero 41 di aprile 2004

Viaggiando per l'Italia


Amici lettori,

in questo numero trattiamo diversi aspetti che coinvolgono il mondo dei centri revisione… e non solo. Dopo la presentazione del progetto che avvierà 300 centri ad un progetto ambizioso, voglio ribadire l’importanza di questa scelta. In questi giorni ho avuto la possibilità di toccare con mano quante bellissime realtà si stanno adeguando ai nostri progetti e proposte. Ho avuto modo di verificare come le cose stiano lentamente cambiando anche in meridione, dove cominciano a prendere forma imprenditori del settore con la voglia e la volontà di fare delle cose e soprattutto di farle bene. Questo è in fondo il nostro messaggio: fare e farlo bene.

Ho visitato una realtà del cuore della Puglia che ha capito l’importanza di rinnovarsi dopo una lunga tradizione familiare nell’autoriparazione: infatti hanno compreso che per crescere si deve lavorare con l’obiettivo di garantire all’utenza servizi adeguati e professionali.
La sorpresa per me più grande è stato raggiungere Cosenza e conoscere un’azienda in espansione che ha fatto della professionalità il suo credo imprenditoriale. Colgo quindi l’occasione di fare i miei complimenti al sig. Daniele Carrozzino che con la sua Auto Stop sta realizzando un ottimo lavoro. Infine, ho potuto conoscere da vicino una realtà come quella siciliana che, pur non lavorando sulle principali piazze dell’isola (Catania e Palermo), sta realizzando un progetto imprenditoriale di notevole spessore.
Naturalmente faccio il mio plauso anche ai quattro centri di Milano che per primi e con entusiasmo, hanno aderito alla nostra iniziativa: ovviamente anche loro hanno avuto un inizio diffidente ma ora si sono lanciati e dopo aver partecipato al corso di avviamento, sono pronti per collaborare alla crescita di questo grande progetto. Che dire se da tutta Italia giungono richieste di informazioni per partecipare a questo epocale passaggio per il settore?
I nostri collaboratori si stanno adoperando per aiutarli ad inserirsi in questo contesto e da Verona a Pesaro, e da altre province stanno arrivando nuove adesioni. A questo punto pensare che il nostro obbiettivo di avere almeno un centro affiliato per provincia entro la fine dell’anno non è più utopia se le adesioni continueranno a manifestarsi con questa frequenza.

Un altro argomento su cui vorrei soffermarmi in questo editoriale è lo stato d’avanzamento dei lavori da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, delle Regioni e delle Province sui corsi di formazione e sulle sostituzioni temporanee dei responsabili tecnici. Troverete ampio spazio e testimonianze dirette su questi aspetti che da noi sono giorno per giorno monitorati segnalandovi che siamo sempre pronti a cogliere da parte vostra qualsivoglia testimonianza o suggerimento. Ringrazio per il cortese intervento in redazione, la Funzionaria del MOT3 del Ministero, la dottoressa Miriam Nardelli ed i responsabili delle Province di Bolzano, Lecce, Bari, Latina, Torino e Padova (vedi pag.6 e segg.).

Altro argomento che mi sta molto a cuore è la nostra campagna sull’aumento delle tariffe. Devo dire che pur proponendo questa iniziativa da diversi numeri, le adesioni sono insufficienti. Come può essere possibile che a fronte della nostra sentita necessità di aggiornare le tariffe, solo il 3% dei centri la pensa come noi. A parziale risposta di questa paradossale situazione ci ha pensato un centro delle Marche che segnala il proprio disappunto contro centri di revisione limitrofi che lavorano sotto tariffa (con ipotetiche convenzioni che in base alla normativa non consentono di applicare una tariffa ridotta), ma che poi vedono spesso compromesso il loro lavoro da pochi controlli e addirittura nonostante si sia giunti a dei fermi da parte della Motorizzazione, questi continuano imperterriti a operare sul mercato. Spesso questi centri sono delle etichettoteche che stampano in serie adesivi con la scritta regolare da applicare alle carte di circolazione, senza la benché minima consapevolezza dei danni provocati.
Molto spesso i responsabili tecnici di questi centri non sanno cosa rischiano anche sotto l’aspetto penale, sia per la loro inesperienza, (sono spesso dei neodiplomati in cerca di primo lavoro) sia per mancanza di precise informazioni. Per far fronte a tali carenze vi segnalo la neocostituita associazione Vai Sicuro, la prima in Italia nata con lo scopo di tutelare i diritti dei responsabili tecnici che operano con professionalità. Per saperne di più potete contattare anche la nostra redazione chiedendo della signora Agata Santamaria.

Infine concludo con un accenno a ciò che l’onorevole Mammola ha annunciato a nome del Governo al recente convegno tenutosi a Rimini durante la manifestazione My Special Car Show.
È fortissima intenzione di questo governo privatizzare entro questa legislatura il settore del tuning. Come? Nello Speciale kit estetici (vedi pag. 28 e segg.), un dettagliato esame dell’argomento.

Giuliano Latuga
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