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  EDITORIALE
Corsiario numero 35 numero 35 di maggio 2003


Le revisioni, le tariffe… e gli investimenti obbligati



I centri di revisione vivono un momento cruciale: dal 1° giugno (se non interviene una deroga dell’ultima ora… e mi meraviglierei del contrario!), in base alle direttive ministeriali, scattano gli obblighi che impongono ai centri di revisione l’adozione del sistema MCTC Net; per le revisioni delle due ruote scatta l’obbligo di aggiornare l’attrezzatura con il prova gas di scarico e il prova potenza (prova velocità).
La cosa davvero comica è che nel frattempo le linee che si collegano al Ministero sono interrotte proprio da fine maggio al 9 giugno.
Come sarà allora possibile fare tale verifica dal 3 giugno?
Questo clima di incertezze, ormai cronico, si è respirato in modo evidente anche ad Autopromotec, l’importante rassegna fieristica che si svolge a Bologna nell’ultima decade di maggio.
Gli operatori erano tutti indaffarati a spiegare ai titolari di centri di revisione il funzionamento delle loro attrezzature, a scommettere che non ci sarà nessuna proroga… e così tutti a fare ordini. Intanto i listini continuano a salire con cifre da capogiro.
Non vorrei che qualcosa sotto ci covasse, spero proprio di no.
Infatti i dati offerti dal centro studi di Autopromotec sono allarmanti: nel 2002 le revisioni sono calate di ben 4 milioni e ciò vuol dire che sulle nostre strade ben 4 milioni di veicoli circolano senza alcuna garanzia di sicurezza. Davvero preoccupante!
Per non parlare della tariffa: mi stupisce che nessuno parli del suo aggiornamento; anche nei diversi convegni ed incontri in tutta Italia a cui recentemente ho partecipato, l’argomento principale sono le novità ministeriali, ma nessuna lamentela per le tariffe, ferme ormai da 5 anni mentre. Nel frattempo, i centri vedono obbligatoriamente crescere i loro investimenti in attrezzature e strutture; dovranno a breve assolvere l’obbligo di formazione introdotto con la modifica dell’art.240 del Regolamento del Codice della Strada. Alcune regioni, tra cui l’Emilia Romagna, hanno già approvato le leggi che obbligano i titolari e i responsabili tecnici a sostenere l’esame di abilitazione dopo un corso di formazione.
Quindi, altri costi… poi se vogliamo lavorare con enti pubblici ci si deve certificare ed anche qui altri soldini da spendere.
Io, parlando qui anche in veste di titolare di centro di revisione, mi accorgo che per lavorare in pareggio, tra costi di personale, gestione attrezzature e loro aggiornamenti, dovrei effettuare almeno 3800 revisioni all’anno.
Ma quanti sono i centri in Italia che riescono a fare questo numero di revisioni e come sopravvivono?
Parlando proprio di questo problema con alcuni colleghi mi è stato risposto: “… ma io faccio le riparazioni e così guadagno su quelle”.
Allora io mi domando “… ma se tu guadagni su quelle, fare le revisioni non ti fa perdere parte del tuo guadagno?” “Credi che sia giusto rimetterci?”
In tutti i paesi europei visitati, le cose funzionano diversamente; per esempio, viaggiando in Francia, maestra di liberismo, le tariffe adottate dai centri di revisione non sono fisse ma libere, a discrezione dei centri di revisione (vedi art. pag.12).

Giuliano Latuga
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