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  EDITORIALE
Corsiario numero 29 numero 29 di ottobre 2002

I centri di revisione sono in calo, l’andamento delle revisioni è allarmante.

I controlli delle Province cominciano a mietere le prime vittime e noi...

Quando sono arrivati in redazione i dati che ci ha fornito il CED del Dipartimento dei Trasporti Terrestri, uno è saltato immediatamente ai miei occhi. Il numero dei centri di revisione operanti su tutto il territorio è sceso sotto la soglia dei 5000, registrando a fine agosto 4939, con un piccolo recupero rispetto a giugno, quando erano addirittura scesi a 4877. Molti operatori del settore revisioni sono costretti a dare forfait e la situazione che traspare dai dati sembra di grande incertezza. Abbiamo effettuato una proiezione di fine anno in base ai dati ricevuti al 31 agosto 2002: il numero di revisioni, sempre al 31 agosto, è stato di 6.374.898 con una media per centro di 160 revisioni al mese; se l’andamento resterà costante, a fine anno non si supereranno i 10 milioni di revisione annue e la media mensile per ciascun centro di revisione non sarà superiore alle 1950 revisioni. La situazione è decisamente allarmante.
Il nostro centro studi ha sempre sostenuto che anche un piccolo centro, per avere convenienza nel continuare ad investire nell’attività di revisione, deve effettuare non meno di 2500 operazioni all’anno, cifra che appunto gli permette di chiudere in pareggio. Ora, se la media nazionale è così fortemente sbilanciata verso il basso (e le previsioni sono di 1950 revisioni per centro!) vuol dire che numerosissime sono le realtà che già operano al di sotto del pareggio. Aggiungiamo a ciò quanto registrato dagli operatori Tecnostrada durante le loro visite di orientamento presso i centri di revisione (vd. pag.14): molti centri sono costretti ad operare al limite della legalità! Recenti disposizioni ministeriali hanno imposto la presenza sulla linea di revisione del responsabile tecnico, disposizione che in diversi casi risulta inattuata. La visita dei nostri incaricati era di mera cortesia, ma se al loro posto ci fosse stato un funzionario della Motorizzazione o della Provincia alcune situazioni sarebbero state alquanto critiche.
Da qualche mese a questa parte i funzionari delle Province hanno iniziato i loro sopralluoghi per i controlli amministrativi ed è emerso che la situazione che si sta verificando è decisamente poco gratificante. La nostra redazione ha ricevuto diverse richieste di aiuto per ottenere un supporto tecnico nella risoluzione di problemi sorti durante le visite ispettive. Dato che la maggior parte delle contestazioni sollevate sono sulla idoneità dei locali e il rispetto delle norme di sicurezza previste dalla legge 626/94, molto spesso si rischia addirittura la denuncia alla Procura della Repubblica. Infatti, il mancato rispetto da parte del datore di lavoro dei requisiti previsti dai Regolamenti sulla sicurezza e sull’igiene dei posti di lavoro, oltre ad una sanzione amministrativa piuttosto salata, può sortire richiami dell’Autorità giudiziaria. Di casi emersi in questi ultimi mesi ce ne sono stati diversi, segnalatici da centri delle province di Avellino, Venezia, Rimini, e ultimamente Verona. Crediamo che questo sia un segnale che debba far riflettere attentamente ogni titolare di linea di revisione: il numero di operazioni è destinato a calare dell’8% e, di contro, i controlli aumentano. I centri di revisione devono avere particolare cura dell’organizzazione aziendale e preoccuparsi della poca fiducia che le revisioni effettuate dai privati incontrano negli utenti. Questi ultimi denunciano sempre più la poca professionalità, i servizi poco trasparenti ed obbiettivi; i centri, piuttosto che essere orientati al miglioramento del livello di sicurezza ed inquinamento del parco circolante, sono concentrati sull’aspetto puramente affaristico della revisione.
Non è nostra abitudine sparare nel gruppo e proprio per questo che nelle pagine di questo numero troverete una serie di proposte concrete per risolvere insieme diversi problemi che attualmente affliggono e minano la sopravvivenza del settore. Come al solito rimbocchiamoci le maniche e… buon lavoro!

Giuliano Latuga
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