Ecco come trasformare scandali e botte del Governo in utili opportunità
Gentili lettori,
è storia recente che ci siano stati degli arresti in diverse Motorizzazioni italiane per patenti e revisioni facili. Certamente non è uno scandalo solo recente come non potrà risolversi questa piaga solo con queste azioni repressive. Al contempo il Governo per racimolare soldi sta per portare un colpo mortale ad uno dei settori più floridi dell’automotive: le flotte aziendali. Andiamo con ordine e torniamo agli scandali delle Motorizzazioni, come dicevamo nell’ultimo mese le manette sono scattate in due UMC prestigiosi come Roma e Milano.
Da anni siamo ciclicamente informati di questo malcostume che coinvolge questo ente pubblico e che rispetto ad altri è l’unico che non abbia subito il necessario percorso della privatizzazione. L’Italia insieme a Grecia e Portogallo, che attualmente sono i paesi a più alto rischio economico, sono gli unici stati europei che hanno una motorizzazione solo pubblica, mentre anche nei paesi dell’est, questo servizio è totalmente privatizzato. Nel nostro paese si sono privatizzate solo le revisioni perché guarda caso l’investimento per adeguarsi alle norme europee lo imponeva, ma che cos’è la revisione? Non è forse l’ultimo atto di un’omologazione. Il responsabile tecnico che deve controllare un impianto a GPL o un gancio traino non deve sapere le stesse cose che deve sapere chi ha effettuato il collaudo di installazione?
Questo ragionamento vale per tutto il pacchetto accessorio e unità tecniche indipendenti montati su di un veicolo e che possono essere modificati o sostituiti. Vorrei solo ricordare che dal 1° gennaio 1996 per quanto riguarda le omologazioni dei veicoli nuovi siamo in regime di armonizzazione con l’Europa e ogni costruttore può oggi scegliersi l’ente a cui affidare l’omologazione del suo prodotto, purchè accreditato in un paese membro. Tutto questo ha comportato un graduale, ma inesorabile declino delle omologazioni in Italia. Chiedete ai Centri Prove di fornirvi i dati dei verbali elaborati anche solo cinque anni fa e quanti eseguiti l’anno scorso, mediamente sono più che dimezzati. Certo, qualcuno potrà giustificarsi, sapendo di mentire, citando la crisi, ma mai come in questo periodo i costruttori per fare fronte alla crisi hanno dovuto realizzare nuovi modelli. Certamente per Lux Control (società di certificazione automotive lussemburghese), VTS (Vehicle Technical Service) e LDT, società maltese, i risultati sono decisamente diversi. Quindi ogni singolo mese che ritardiamo questa privatizzazione dobbiamo sapere che stiamo continuando a favorire il malaffare e a indebolire la nostra potenziale crescita del settore della certificazione automotive in Italia. Esiste una PDL depositata presso la Camera che potrebbe sbloccare la situazione in tempi anche rapidi (qualche mese); basterebbe solo volerlo. Per quanto riguarda il settore delle flotte aziendali tutti gli addetti ai lavori sanno che la situazione che si sta andando a delineare è decisamente negativa. Le leggi pro esodati stanno per portare il colpo mortale a questo settore che per le necessità dello stesso era quello che aveva risentito meno della crisi. Le flessioni ci sono state ma non così evidenti come per altri segmenti. La nostra rivista sempre attenta a queste problematiche ha scovato un gruppo in grado di risolvere il 100% dei problemi che queste nuove norme potranno arrecare al settore. Sono gli uffici a marchio BC Point. Potrete trovare utili informazioni sul sito www.bcpoint.it. Questa società sta attualmente aprendo dei nuovi uffici in tutta Italia per fiancheggiare quelle imprese che si sentono a rischio davanti alle forfetizzazioni che il Governo sta approvando con gravi ripercussioni sui propri bilanci aziendali.
Sono diverse le soluzioni che questo gruppo da anni ha elaborato e realizzato e per questo motivo è una società leader per affrontare questa situazione per trasformare un problema in un’ottima opportunità.
Molti consulenti fiscali stanno suggerendo soluzioni dannose e spesso non appropriate come la trasformazione delle vetture aziendali in autocarri, quando tutti sanno che nessuno su questi mezzi trasporterà mai nulla, con il rischio di produrre sanzioni ancora più nocive ai propri clienti. Ancora peggio per quei professionisti che si sentono di dover far adeguare le loro clienti ai nuovi regimi forfettari, aprendo, di fatto, una voragine nei già disastrati bilanci aziendali. Oggi è possibile disporre di un ventaglio di soluzioni che possono garantire la totale detraibilità e deducibilità di tutto il parco auto aziendale, nel pieno rispetto delle attuali e probabili prossime normative. Sarà necessario affidarsi ad esperti consulenti automotive in grado di trovare la giusta soluzione al problema aziendale. Infine abbiamo dedicato uno speciale allo sviluppo delle revisioni nei CRV privati. Un modo per fare il punto della situazione e di verifi care le potenzialità di questo settore per l’anno in corso.